Tuesday, June 29, 2004

Bang bang (my baby shot me down)

Arriva l'estate ed i cinema rispolverano ciò che non riescono a piazzare nei periodi di reale concorrenza. Spuntano quindi dei favolosi film - avanzo di magazzino che di solito appartengono a due filoni standard:
- commedie per americani, basate sui filoni "vita da college" e/o "cenerentola danzereccia"
- horror seriali ("Venerdì tredici 23esimo,Fracchia contro Jason") o giapponesi di seconda scelta ("the Phon", la bambina - c'è sempre una bambina - dall'asciugacapelli assassino)
A questi must da calura estiva e da schermo perennemente fuori quadro (anche i proiezionisti vanno in vacanza, che credete?), si è affiancata la programmazione della Revolver, una casa di distribuzione romana che ha deciso di investire per l'estate su un genere ormai poco di moda: quello legato a registi che ancora ci credono.
Visto che i Luchi amano le cause perse, ora vi presenteremo qui di seguito le uscite che Revolver ha pianificato per luglio, che superano come livello qualitativo quelle di qualsiasi altra casa di distribuzione in un qualsiasi altro mese dell'anno. Provare per credere..

VAI E VEM - 2/7

Il distinto signore della foto andrà in giro per tre ore In Lisbona a far danni, parlerà con tutti di tutto e osserverà le cose, impermeando ogni suo gesto di un'ironia demistificante irresistibile. L'arzillo signore della foto ci donerà il suo prezioso punto di vista sulla (sur)realtà, in maniera eccessiva,essenziale e ridondante (finendo anche in ospedale per farsi estrarre un gigantesco pene di plastica dalle parti meno nobili del suo corpo). Il signore della foto è Joao Cesar Monteiro e morirà l'anno dopo la realizzazione di questo suo ultimo, sorprendente film, a 64 anni.

SAUVAGE INNOCENCE - 9/7

Philippe Garrel è praticamente sconosciuto in Italia, nonostante produca film da anni e sia uno dei principali nomi della cinematografia francese. Garrel fa film "altri", non rimandabili a nulla se non a se stessi. In questa sua ultima realizzazione ritorna sui temi già affrontati nel suo capolavoro "J'entend plus la guitare", anzi, si può affermare che opera un discorso metafilmico proprio inscenando la realizzazione di quel suo precedente film, e l'eco della travagliata storia del regista con Nico (la voce dei Velvet Underground, morta d'overdose mentre era la compagnia del regista) torna a farsi violentemente presente.

QUEL GIORNO - 9/7

Ruiz è un regista onirico. Lo è nella sua scelta stilistica, nelle sue immagini spesso impalpabili, nei suo andamento narrativo visionario (come nel suo lavoro precedente, "Figlio di due madri"). Ruiz è un grande regista, l'unico che si sia potuto permettere di affrontare in maniera credibile la Recherche proustiana. E poi in questo film compare anche Michel Piccoli, che vale sempre da solo il prezzo di una visita.

ELOGE DE L'AMOUR - 16/7

Nei titoli di testa di Band à part (il film che i protagonisti di The Dreamers emulano nella corsa all'interno del Louvre), si autofirmava Jean-Luc "Cinèma" Godard. Be', non esagerava. Questo è il suo penultimo film. Non ve lo presentiamo nemmeno, questo è l'unico caso in cui la referenza può limitarsi al nome.

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